(Italia - Parma, 1973)
120 × 120 cm / 46,8 × 46,8 in
Ed. 1/5
Firmato sul retro
La percezione dei luoghi, l’attraversamento fisico e mentale
dello spazio, la poetica del viaggio come ricerca di con-tatto
e contaminazione con l’altro da sé sono fattori costanti della
ricerca artistica di Matteo Mezzadri (Parma, 1973). Il suo
lavoro non si esaurisce mai in un’unica opera o in una singola
immagine ma, mettendo in relazione i più diversi mezzi
espressivi, crea percorsi visivi che restituiscono la complessità
e l’ambiguità del mondo contem-poraneo.
IL PROGETTO H1=H2 ruota attorno al pozzo del liceo Guggenheim
e, idealmente, al problema della scarsità delle risorse
del pianeta e alla loro iniqua distribuzione. Il progetto
è articolato in due parti distinte. La prima consiste in una
potente e massiccia installazione di mattoni che formano
una “città minima”, ultima di una lunga serie di installazioni
site specific, che, mediante la giustapposizione di semplici
mattoni forati, riproducono lo skyline di metropoli contemporanee.
Una sor-ta di sistema di frattali in cui la più elementare
cellula di ogni edificio reale, il mattone, appare
come l’edificio stesso. Al centro della “città minima” si erige
un solido cubo di mattoni che nasconde e “difende” il pozzo
dall’esterno. Se la città di mattoni tutt’attorno rappresenta la
metropoli contemporanea e, in senso più ampio, l’Occidente,
il pozzo è invece la metafora delle sue preziose risorse
minacciate da ciò che “sta fuori”: i paesi sottosviluppati che
premono per partecipare a tali risorse, ma che ne restano
esclusi.
La seconda parte del progetto è, al contrario della prima,
un’opera totalmente immateriale, incentrata solo su dina-
miche relazionali che si aggregano attorno all’idea di
condivisione e ridistribuzione delle risorse. Questa parte del
progetto verte sul principio dei vasi comunicanti, il principio
fisico secondo il quale un liquido contenuto in due o più contenitori
in comunicazione tra loro raggiunge lo stesso livello
originando un’unica superficie equipotenziale. Una legge
fisica che, a differenza delle decisioni politiche, è universale
e sempre valida, per tutti, in qualunque momento storico e
ovunque nel mondo. Il principio fisico dei vasi comunicanti si
riduce ad un’unica equazione, bellissima nel-la sua semplicità:
H1 = H2 (height1 = height2, ma, nell’opera, anche Human1
= Human2). La parte operativa di questa seconda fase
del progetto consiste nel mettere in comunicazione gli studenti
di due classi di liceo artistico, una dello stesso istituto
Guggenheim che ospiterà il padiglione, l’altra del Camerun.
Gli studenti avranno il compito di scambiarsi informazioni e
collaborare alla progettazione di un nuovo pozzo nel nord
del Camerun. I due pozzi “ge-melli”, veri e propri vasi comunicanti
come le menti dei ragazzi che avranno lavorato al
progetto, dialogheranno a distanza e la ridistribuzione delle
risorse diventerà reale.