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DETERMINED WOMEN | Donne Determinate
Fotografie di Angéle Etoundi ESSAMBA
16 maggio – 6 ottobre 2024
Museo di Roma in Trastevere
Piazza di S. Egidio, 1/b, 00153 Roma RM
Comunicato Stampa

“DETERMINED WOMEN (Donne Determinate)”

 

FOTOFRAFIE DI: ANGÈLE ETOUNDI ESSAMBA

 

Dal 17 maggio al 6 ottobre 2024 al Museo di Roma in Trastevere

 

La mostra, a cura di Sandro Orlandi Stagl e Massimo Scaringella, è la prima retrospettiva in Italia della nota artista di origine camerunense, ma radicata in Olanda, da sempre impegnata e coinvolta in una riflessione sull'identità della donna africana.

 

Inaugurazione martedì 16 maggio 2024

 

Roma, 17 maggio 2024 – Il Museo di Roma in Trastevere ospita, dal 17 Maggio al 6 Ottobre 2024, la prima retrospettiva italiana di Angèle Etoundi Essamba, un'artista coinvolta in una riflessione sull'dentità della donna africana, che è al centro della sua espressione artistica e fonte inesauribile di ispirazione.

Promossa da Roma Capitale, Assessorato alla Cultura, Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali, e organizzata da Artandite, la mostra è curata da Sandro Orlandi Stagi e Massimo Scaringella. Servizi museali di Zètema Progetto Cultura.

 

La retrospettiva presenta alcuni cicli del suo lavoro eseguiti negli ultimi anni, che potranno fornire allo spettatore una lettura quasi completa del percorso creativo della fotografa camerunense. Un’alternanza tra opere dai colori forti che fanno da contrappunto ad alcune serie di un levigato bianco e nero.

Angèle Etoundi Essamba è un'artista impegnata che riflette sull'identità della donna africana. Le donne costituiscono il soggetto principale della sua espressione artistica.

Da quasi quarant'anni osserva il mondo attraverso le donne che fotografa. La sua visione è allo stesso tempo estetica, idealistica, realistica e sociale. Unisce lo spirito della fotografia umanista con un forte attaccamento ai valori di comunione. Si concentra esclusivamente su ciò che irradia l'essere umano, da solo, in coppia o in gruppo. Il suo approccio è sempre basato su un senso di prossimità e reciprocità. Il lavoro di Essamba rompe con le rappresentazioni stereotipate delle donne nere, spesso raffigurate come sottomesse, passive, dipendenti, esotiche e confinate in determinati ruoli. Sottolinea invece la dimensione simbolica ed estetica del corpo femminile.

Utilizza composizioni armoniose, si concentra su gesti, espressioni ed emozioni per catturare la bellezza interiore e cambiare la narrativa. Le parole chiave del lavoro di Essamba sono orgoglio,

forza e consapevolezza di sé. Per fornire allo spettatore una lettura quasi completa del percorso creativo dell'artista, questa prima mostra personale in Italia presenterà una selezione di 40 opere in bianco e nero e a colori realizzate tra il 1985 e il 2022. Include anche la sua serie, A-FIL-LIATIONS, presentata al padiglione inaugurale del Camerun alla Biennale di Venezia nel 2022.

Nata in Camerun e cresciuta in Francia, Angèle Etoundi Essamba si è diplomata alla Dutch Photography School di Amsterdam, dove vive. Ha conseguito anche una laurea in storia dell'arte. Dalla sua prima mostra nel 1985 ad
msterdam, il suo lavoro è stato spesso esposto in musei, istituzioni, Biennali (Biennale di Venezia, Biennale dell'Avana e

Biennale di Johannesburg), fiere e gallerie in Europa, Africa, Stati Uniti, America Latina e Asia. Le fotografie di Essamba sono state commentate in diverse pubblicazioni tra cui: Passion 1989; Contrasti 1995; Simboli 1999; Noiri 2001; La Metamorfosi del Sublime 2003; Dialoghi 2006; Veli e svelamenti 2008; L'Africa in aumento 2010; Africa ci vediamo, ci vediamo 2011; Desvelos 2011; Nero e rosso oltre il colore 2012; Le Donne dell'Acqua 2013; Invisibili, Donne Africane in Azione 2015; Forza e Orgoglio 2016; Figlie della Vita 2018; Rinascimento 2019. Il suo lavoro è incluso anche in rinomate collezioni pubbliche come il Museum of Modern Art (MoMA) di New York; Museo d'arte Memphis Brooks di Memphis; Museo d'arte di Boca Raton, Florida; Il Museo Nazionale delle Donne nelle Arti, Washington DC; Museo d'arte di Fitchburg, Massachusetts; Hood Museum, Dartmouth New Hampshire e World Bank Art Program, Washington D.C.

 


 

Questo il dettaglio alcuni dei cicli fotografici presenti nell’esposizione.

 

Renaissance (Rinascimento) - Il Rinascimento trae ispirazione da colletti, pizzi e ventagli: il loro potente immaginario visivo ed estetico affascinano Essamba tanto quanto le loro domande sul simbolismo. Simboli di lusso, eleganza e raffinatezza, ma anche simboli del potere, che rimandano al mondo sofisticato del Seicento olandese. Attraverso il prisma dell'età dell'oro, Renaissance esplora la rappresentazione della figura nera, tema centrale nella fotografia dell’artista. Nel XVII secolo in Olanda “gli abiti fanno l'uomo”. L’identità dell’individuo non va ricercata nella sua interiorità ma è definita dal suo aspetto, che è innanzitutto segnato dal'abbigliamento e dall'ornamento. Renaissance mette in discussione questa gerarchia ornamentale e reinterpreta questi simboli in un sottile gioco di sovversione dei codici di abbigliamento. Qui il colletto si presenta in tante varianti: bianco o colorato, a tinta unita o stampato. Deviato dalla sua destinazione iniziale, il collo, diventa un elemento autonomo, indossato liberamente per aprirsi a nuove interpretazioni.

Le modelle rivendicano colletti, pizzi e ventagli, attraverso pose maestose che appartengono a loro stesse, e mostrano che sono accessibili a tutti e non più riservati a un'élite. La figura nera esce dall'anonimato, dallo sfondo, e occupa un posto centrale nell'opera. Di più: anziché magnificare ed esaltare, il Rinascimento celebra l'essere umano, colto nella sua singolarità e universalità. La donna rinasce e si impone con grazia.

 

Tableau vivant, 2019 A-FIL-IATION (A-fil-iazioni) tocca l'universale, il collettivo. Il filo funge da metafora per riecheggiare il mondo odierno dei social network e dell’interconnettività virtuale. Apre alla comunicazione e ci riconnette a noi stessi e al mondo. Donne in un'amicizia, ognuna singolare, plurale, universale. L'incontro e la trasmissione avvengono dal filo all'ago, uniti, intrecciati, annodati, ancorati, sospesi, in un mondo intrecciato dove gli esseri umani interagiscono, creando coesione sociale. Fili di vita, che collegano presente, passato e futuro. Fondersi in verticalità, orizzontalità e linearità, da ogni angolazione per trasmettere un messaggio di continuità, costanza, perseveranza. Blu celeste, bianco pacifico, giallo deserto. Tessitori, che tessono, tessono e ritessere, come il ragno che tesse instancabilmente la sua tela o Penelope che ricama di giorno tutto ciò che disfa di notte. Il filo rinnova i confini fisici e morali e si mostra in tutta la sua magnificenza per trasmettere un messaggio di pace.

 

Segui il filo! 2021 Noirs (Neri) NOIRS ricerca la prossimità e la reciprocità esprimendo l'interiorità e l'intimità umana. Esso evidenzia l'identità nera nei suoi più piccoli dettagli e dall'interno. L'umano è mostrato senza alcun artificio, nella sua semplicità, nella sua purezza, nella sua profondità e nella sua nudità. I modelli si elevano al di là di tutto. I loro gesti e lo sguardo feroce affermano la loro determinazione ad andare avanti, a volare più in alto, a riscrivere la storia. Le fotografie ripensano e decostruiscono stereotipi, rappresentazioni di miseria, lamenti ed esotismo, enfatizzando la figura nera in senso simbolico ed estetico. NOIRS invita lo spettatore ad entrare nella chiara affermazione di sé del soggetto attraverso volti e corpi che parlano di orgoglio, speranza e resilienza attraverso il tempo e le generazioni. Intendono risuonare in ognuno di noi.

 

Unveilings (Svelamenti) “Come il bianco e nero – spiega Angèle Etoundi Essamba - i colori mi sono venuti in mente e li ho abbracciati. Colori saturi. Un tale livello di esaltazione potrebbe essere espresso solo nel colore. Leggo il colore come leggo il bianco e nero,

sempre alla ricerca del contrasto e dell'intensità.” Questa serie sfida l'immagine semplicistica attribuita al velo, riducendolo a simbolo di sottomissione, reclusione, repressione e violenza. Proprio come la nudità assoluta non simboleggia necessariamente la libertà, il velo non rende indifesi e oppressi tutti coloro che lo indossano. Il velo qui mostrato è di chi osa, invita, seduce, proprio perché lo autorizza il gesto dello svelamento.

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