"ENT1" - Eventi Padiglione Italia, Biennale Architettura Venezia 2021 | 15 luglio 2021
Performance musicale con installazione permanente - Movimento Arte Etica
La performance musicale di Alessandro Zannier (di cui si può vedere una breve anteprima tenuta all'istituto CNR ISMAR all'Arsenale Nord a Venezia), è collegata all'installazione permanente che dal 15 luglio sarà visitabile al Padiglione Italia della Biennale di Architettura di Venezia.
L'opera "ENT1" (dal titolo omonimo alla performance dell'evento) prevede il collegamento di coppie di antenne-obelisco di plexiglas lavorato, lucido e opacizzato, installate in due luoghi tra loro remoti del mondo.
In questo primo progetto l'Italia (Arsenale di Venezia, Biennale di Architettura, Padiglione Italia) e la Nuova Zelanda (Faculty of Creative Arts and Industries, The University of Auckland) con la produzione di ARTantide Gallery, nell'ambito dei progetti istituzionali del Movimento Arte Etica.
Le due antenne dialogano in locale con un monitor o un proiettore che mostra un flusso di dati rielaborato graficamente e artisticamente secondo le indicazioni di Alessandro Zannier.
Le due opere gemelle si scambiano un traffico di dati statistici e ambientali, accuratamente scelti, proveniente dalle rispettive sedi agli antipodi, smistati in un cloud nel web e ri-trasmessi dall'altra parte del mondo, dove vengono codificati in immagini e grafici suggestivi in continua fluttuazione, al variare del flusso dei dati stessi.
Seguendo questo link si può vedere un esempio di video: https://ent-client.web.app
Questa variazione degli impulsi non andrà solo a creare spettacolari forme reticolari visualizzabili in un monitor o a parete, ma anche a variare l'intensità luminosa dell'obelisco stesso in contemporanea.
L'aspetto che avranno tali dati codificati si ispira alle reti web suggerendo l'analogia con apparati circolatori o neurali di strutture di organismi viventi.
Come la parola stessa "Entanglement" suggerisce (intreccio, groviglio, nel fenomeno di fisica quantistica), la rete di dati in mutazione continua, mostrerà come inconsapevolmente lo "sciame umano" che popola la Terra, oramai comunichi incessantemente tramite sinapsi fittissime o filamenti di trasmissione, come fanno le cellule e tutti i reparti di un unico organismo o di un cervello su scala globale.
L'"iperoggetto" (usando una parola cara allo scrittore-filosofo Timothy Morton) della società umana, che si sviluppa non solo in estensione geografica, come colonia, ma anche nello spazio-tempo con una vasta serie di fenomeni, agisce di fatto in una dimensione extra, superiore alla nostra, una quinta dimensione che senza la codifica in forme fluide da parte della tecnologia, non sarebbe stata possibile da osservare: la dimensione dei fenomeni su vasta scala.
La forma biologica-neurale fluttuante trasmessa nel monitor in dialogo con l'obelisco, frutto di codifica di informazioni remote (come ad esempio il tasso di inquinamento o mortalità o contagio o polveri sottili o inquinamento acustico delle acque, trasmessi dalla Nuova Zelanda), suggerirà dunque che siamo un organismo globale in cui i centri abitati e di smistamento funzionano come gangli e la rete web, i collegamenti satellitari, le rotte aeronavali, stradali, energetiche, come nervi, vene e arterie.
L'artista, crea grandi tele (150 x 150 cm ciascuna) prendendo ispirazione dai frames-video di queste forme in continua spettacolare mutazione morfologica, un ritratto a pennello dell'organismo di dati umani codificati e rivelati, introducendo di fatto un nuovo concetto di "natura morta degli iperoggetti" o iper-organismi fino ad ora mai immortalati dalla pittura.
I dipinti sono realizzati con acrilici, bitumi e altre sostanze che per i mari e l'ambiente sono tossici e spesso si trovano in grande quantità concentrati nei garbage-patch, continenti galleggianti di microplastiche e rifiuti.
L'ambiente e l'intreccio dell'organismo-società umana, dipinto dall'artista, è percorso e pervaso ormai istantaneamente, da veleni, virus, sostanze tossiche su scala globale e quindi l'utilizzo di questi pigmenti denuncia lo stato "contaminato" dell'intero organismo, auspicando l'intervento di antidoti che possano agire altrettanto rapidamente, creando un mondo con una nuova etica collettiva.
Le prime tele realizzate sono esposte in un evento generato dal progetto della Biennale, in collaborazione con il CNR ISMAR, esposte nella bellissima sede dell'istituto all'Arsenale Nord a Venezia.
Nella stessa sede si è tenuta una performance musicale tratta dall'ultimo album dell'artista, dal titolo Entanglement; il brano suonato è quello omonimo.
Sono in programmazione quattro eventi appartenenti allo stesso progetto, uno con l'Europa Cultural Center a Venezia, una mostra con Il Movimento Arte Etica al Museo Diocesano di Vicenza (dal titolo Il Viaggio: tra scoperta e verità, dal 3 settembre 2021), un'esposizione ai Musei Civici di Vittorio Veneto con concerto al Teatro Da Ponte e una partecipazione alla mostra internazionale "Destinazioni" al Museo Galata del Mare a Genova.
Dal 16 luglio 2021 in mostra altre 8 tele e alcuni disegni alla mostra "Un tenue Punto blu", presso ARTantide Gallery, Verona (Via Messedaglia, 7 - 37135, info@artantide.com).
[Alessandro Zannier, Visual artist, musician-composer, performer e curatore, appartenente al Movimento Arte Etica ]