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Manifesto Etico di Carlo Bonfà
StrAtego
Siamo consapevoli che:
le guerre creano sempre ed inevitabilmente numerosissime vittime civili (sempre in crescita, dal 50% della Prima Guerra Mondiale al 60% della Seconda, dopo la quale le percentuali sono tragicamente cresciute fino all’odierna terribile media del 90%), che ormai sono molte di più di quelle militari, aggiungendo al dramma di ogni guerra, la beffa di coinvolgere persone che subiscono un conflitto quasi mai desiderato;
il numero dei feriti, più o meno gravi, moltissimi dei quali con danni permanenti, sia fisici, sia psicologici, è in media almeno 3 volte superiore al numero delle vittime;
le conseguenze psico-fisiche sulle persone, generate dalle guerre, durano per decenni e superano le generazioni, anche a causa di innumerevoli dispositivi bellici inesplosi (bombe sottomarine, bombe cadute dagli aerei, mine anti-uomo, mine giocattolo, ecc.) che possono uccidere o ferire anche molti anni dopo la fine dei conflitti, infierendo sulle persone seppur in periodo di pace;
la stragrande maggioranza delle popolazioni e delle etnie in guerra non possiede fabbriche di armi, che sono appannaggio dei cosiddetti paesi civili, che non esitano a fornire le armi a molti di quei popoli che, dopo averle rivolte contro se stessi, spesso le puntano contro gli stessi paesi fornitori, dimostrando che chi crea e distribuisce violenza prima o poi la riceve di ritorno;
se domani una guerra totale facesse sparire completamente l’umanità o la vita intera dalla faccia della Terra, nell’universo non ci sarebbe nessuna reazione significativa di interesse o di pietà.
Per quale vera ragione continuare ad ammazzarci l’un l’altro?
Crediamo che:
il vero movimento di cambiamento, per un futuro migliore dell’umanità, passi dal raggiungere lo straordinario obiettivo dell’abolizione delle guerre come crimine assoluto contro l’umanità;
che la corsa alla costruzione di armi da impiegare in conflitti etnici, geopolitici, socio-religiosi o semplicemente criminali, debba essere fermata e la diffusione delle armi bloccata, per spingere le persone al confronto dialettico, alla comprensione reciproca e alla tolleranza ideologica;
le armi rappresentino un falso strumento di potere, da sostituire con la cultura, l’arte, la scienza e un progresso giusto e distribuito che possa rispettare gli obiettivi delle Nazioni Unite di costruire un futuro in cui ogni essere umano possa avere una vita dignitosa.
Vogliamo agire con l’arte contemporanea con l’idea di dare alle guerre l’unico posto meritevole, ossia quello della storia (ormai inevitabile e passata) e dei contesti culturali, creando armi e macchine da guerra inutili e inservibili che siano a monito delle sofferenze che creerebbero nelle persone se funzionanti, impiegate nei conflitti e che vengano apprezzate per l’unico valore che possono avere: quello estetico; etica ed estetica si fondono nei progetti di Carlo Bonfà per riempire di un nuovo senso la famosa frase di Fëdor Dostoevskij “la bellezza salverà il mondo”; infatti, se le armi di ogni genere e foggia venissero costruite solo per ammirarne la bellezza, senza poter mai essere impiegate perché inutili, ridurremmo in modo drastico il dolore e la sofferenza degli uomini a causa delle guerre.
ARTantide.com Gallery e Carlo Bonfà credono che la strategia di diffusione del pensiero etico per l’abolizione delle guerre sia un significativo passo verso un mondo migliore.
Verona, 24 agosto 2016
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